sabato 3 maggio 2008

Casa, lo specchio dell'anima


Casa, oh cara! Il principale capitolo su cui convergono le risorse delle famiglie italiane è proprio la casa, che assorbe oltre un terzo della spesa media mensile (ISTAT). Secondo una ricerca MAKNO, all’inizio dell’anno sei intervistati su dieci si dichiaravano soddisfatti della propria casa, mentre quattro su dieci avrebbero voluto cambiarla ed il 48% aveva espresso l’intenzione di acquistare mobili entro l’estate appena trascorsa.
La casa sta sempre più a cuore alle famiglie italiane. In quest’ultimo periodo, se tutti gli altri indicatori di soddisfazione di qualità della vita erano in declino quelli che riguardano la casa e l’abitare in generale sono in crescita. Essere soddisfatti della casa è una prerogativ di molti nostri connazionali. A tracciare il quadro e il profilo abitativo nel nostro Paese una recentissima ricerca di Ance-Makno consulting dal titolo “Housing Evolution”. “Intorno alla casa si formano un’attenzione e un investimento sociale sempre più intensi che riguardano aspetti economici, culturali, psicologici ed influenzano e formano lo stile di vita di famiglie e di individui anche oltre la casa in sè.“ Gli italiani sono sempre più proprietari delle loro abitazioni (circa l’80%) e preferiscono gli appartamenti situati in piccoli condomini. La dimensione degli alloggi si aggira in media sui 100 metri quadrati e risultano molto più articolati rispetto al passato. Per esempio un’abitazione su quattro è a due o più livelli, sono aumentati i terrazzi e i giardini di pertinenza. La ricerca, basata su un campione di tremila famiglie, ha inoltre individuato settestili abitativi differenti. C’è la versione “commodity” per chi è poco coinvolto dalla propria abitazione e la vive come un luogo di passaggio. E ancora: lo “stile Bauhaus”, la “famiglia chiusa”, la “casa da mostrare”, la “famiglia aperta”, la “casa degli affetti” e quella scelta dalla maggioranza degli intervistati vale a dire la “casa bunker”. Quasi una famiglia italiana su tre vede la propria abitazione come un rifugio, uno spazio privato da difendere e in cui ritrovare un’atmosfera rilssante, insieme alla sicurezza e alla tranquilità. Gli ambienti domestici preferiti sono la camera da letto e il bagno. Lo “stile bauhaus” individua invece una casa “easy”, che può essere abitata con agio e facilità, comoda, privilegiando la dimensione funzionale- razionale del luogo abitativo. Il tipo “famiglia chiusa” si riferisce alla casa come luogo in cui vivere esclusivamente con la famiglia. Non a caso, l’ambiente preferito è la cucina. La “casa commodity” nasconde invece un approccio rivolto alla facilità dello stare dentro casa, non tanto legato all’arredamento come nello “stile Bauhaus”, quanto alla ripetizione dei tipici gesti casalinghi. Nella “casa da mostrare” tutta l’abitazione è volta a rappresentare se stessi attraverso la casa e l’arredamento. Caratterizza questa tipologia la dimensione sociale tutta rivolta all’esterno ed è infatti la scelta soprattutto di uno status sociale medio - alto. Simile è la “famiglia aperta” ma la socialità è in questo caso legata a parenti e amici. Infine la “casa degli affetti” è la definizione in cui si ritrovano soprattutto le persone che vivono in casa di campagna.
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