giovedì 24 luglio 2008
"D3": il sistema modulabile"D" al cubo
La filosofia del “sistema modulabile D al cubo” (D3) attraverso esempi concreti.
Il primo riguarda la ristrutturazione di un appartamento situato in un edificio degli anni ‘60 dell’hinterland milanese di 45 mq.
Al primo incontro, la committente mi fece questa semplice richiesta: “architetto, l’appartamento è piccolo, ha solo due stanze più servizio. Mi piacerebbe recuperare un “salottino” mantenendo se possibile distinte le altre funzioni, senza perdere i pochi spazi a disposizione che l’appartamento offre o dovere fare troppe rinunce alle mie abitudini.”
Progettare in dimensioni contenute comporta spesso uno sforzo maggiore, in quanto l’esigenze “dell’abitare” non variano al variare della dimensione disponibile.
Si è allora pensato di unire i due locali e fare ruotare le funzioni attive intorno a un centro passivo, “la zona notte”, cercando un’emozione nel girare l’angolo di ogni funzione. L’effetto desiderato, ed atteso, è stato quello di scoprire poco alla volta e con nuove prospettive, il poco spazio a disposizione, dando più enfasi alla “sorpresa” e creando la sensazione di maggiore spazio.
Ciò è stato reso possibile anche grazie all’inserimento del sistema modulabile predetto, oltre ad un gioco di controsoffitti portanti in cartongesso che ne hanno aumentato i volumi contenitivi.
La vecchia camera da letto è quindi diventata il “salottino” atteso dalla committente che ha cosi recuperato la stanza che le mancava. Una quinta raggruppabile e scorrevole a soffitto ed il divano che si trasforma in letto a due piazze per l’eventuale necessità, permettono massima flessibilità agli spazi giorno e notte qualificandoli nell’una o nell’altra a seconda dell’uso. Il centro fisico intorno al quale gira il sistema funzioni è quindi il letto e la relativa cabina armadio sottostante.
Nonostante l’altezza interna sia solo di 2,98 m, “D al cubo” permette il contenimento dimensionale in soli 5,75 mq, recuperando gli altri 9,50 mq originariamente appartenenti alla camera da letto.
Il locale bagno è stato ampliato con l’inserimento di una doccia – vasca attrezzata con radio, telefono, bagno turco e idromassaggio e i sanitari riorganizzati con un piccolo giardino Zen. Il lavabo è stato spostato nel vecchio disimpegno d’ingresso con il risultato cercato di creare un “di là” che potesse permettere grazie alle funzioni benessere, un piacevole e prolungato soggiorno anche in uno spazio generalmente di servizio e poco confortevole.
L'ARCHITETTO GABRIELE IGNAZIO BOCOLA
Gabriele Ignazio Bocola nasce a Milano nel 1967, dall’unione di Olga e Francesco, una ex campionessa italiana di danza su ghiaccio e da un progettista nautico e designer, si laurea a Milano presso il Politecnico Facoltà di Architettura e Società nel 1995, dove attualmente lavora in parallelo all’attività professionale come cultore della materia (Tecnologia per l’igiene edilizia e ambientale - Tecnologie dell’Architettura). è socio fondatore insieme all’arch. Giorgio Carizzoni e l’arch. Francesco Dolce dello Studio Associato d’Architettura itredi - www.itredi.com - nel quale svolge intensa attività professionale volta allo sviluppo di progettazioni di interni ed esterni sostenibili e biocompatibili.
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