sabato 30 agosto 2008

Figli di nessuno

Il mondo costruito è stato prima pensato e poi costruito.
L’atto propedeutico alla costruzione, il progettare viene sviluppato generalmente da un architetto, da un ingegnere o da un geometra, figure professionali investite di forti responsabilità.
Non interessa in questa sede trattare delle responsabilità oggettive del progettista, ma di quelle di cui nessuno parla, quelle di un padre che non riconosce i propri figli.
Ogni progetto ha in sé ed esprime chi lo ha creato, qualsiasi sia lo spirito che ha mosso il progettista, quindi possiamo trovarci innanzi ad un’architettura interessante, noiosa, brutta, in equilibrio, appassionata, svogliata, ecc..., tutte doti che possono rispecchiare l’autore, il suo stato d’animo e il suo modo di affrontare la delicata professione che svolge.
L’architettura è il figlio ed il progettista il padre: non ci si può sottrarre al riconoscimento, in quanto sarebbe come vergognarsi della propria prole! Bisogna assumersi la responsabilità della propria creatura.
A mio parere, all’esterno di ogni architettura, dovrebbe essere obbligatorio apporre il nome del progettista, non per “pubblicità” ma per “responsabilità”. Tutti devono sapere chi è il padre, nel bene o nel male. Anche riviste come questa che ospita i miei pensieri dovrebbe dire di chi sono i progetti delle case in vendita.
In questo modo probabilmente riusciremmo ad alzare la qualità del costruito e noi progettisti a difendere e discutere un po’ di più i progetti prima di cedere alle richieste degli immobiliaristi che a volte risultano prive di senso compositivo, nonchè banali. Spesso si pensa che un progetto banale si venda prima perché la gente vuole la banalità.
Nulla di più sbagliato! La “gente” pensa, sa riconoscere il bello, un progetto studiato e corretto per il luogo in cui sorge.
L’utente è assetato di novità e noi progettisti abbiamo l’obbligo di educare al bello, al nuovo, all’evoluto ma per prima cosa non dobbiamo mai perdere la stimolo della ricerca, dello studio e della scoperta, unica strada per essere sempre fieri dei nostri figli.

L’architetto Francesco Claudio Dolce
Francesco Claudio Dolce è docente presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società, (Tecnologie per l'igiene edilizia e ambientale - Tecnologia dell'architettura).
Libero professionista, Studio Associato d'Architettura i3D (www.itredi.com) a Milano.
Da sempre alla ricerca di innovative soluzioni architettoniche atte a garantire un efficace risparmio energetico nel campo dell’edilizia civile, l'architetto Dolce ha curato diverse progettazioni di edifici certificati, tra cui recentemente il primo edificio plurifamiliare certificato A da CasaClima a Milano.

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