La parola è un neologismo registrato, sostantivo maschile o femminile, indica una personalità del mondo dell'architettura di fama internazionale che, con il suo "segno", interviene e modifica l'aspetto del contesto e della vita sociale in cui inserisce la propria opera.
La parola è coniata da Gabriella Lo Ricco e Silvia Micheli, autrici del saggio Lo spettacolo dell’architettura. Profilo dell’archistar© (Bruno Mondadori, Milano 2003).
A questo punto il mondo (delle archistar) si divide.
Chi lo accetta e ne è felice, chi se lo sente addosso ma non gradisce il termine che, a seconda di come viene utilizzato, assume una valenza positiva o addirittura "dispregiativa". Invidie, gelosie?
Il gossip affascina, è un bel mix di portinariato e licenza di commentare, ma non sempre il dibattito si limita a questo, anzi. Dietro la parola archistar si dipanano personalità, capacità, spirito innovativo che val la pena di seguire al di là delle etichette. Perché l'architettura ha una caratteristica unica e innegabile: tocca la vita delle persone che la vivono e la abitano, sia come inquilini che come soggetti del paesaggio. Ecco, appunto. I soggetti.
Chi sono i soggetti e quali gli oggetti?
Da mesi assistiamo ad una vera e propria evoluzione-rivoluzione che vede gli oggetti - architetture, elementi di design, opere... amplificare il proprio status beneficiando di una dimensione ed una valenza nuove, che assomigliano molto alla soggettività umana. Caricati delle energie dei loro creatori da un lato e scaricati dal mero concetto di bene di consumo dall'altro.
Ma una cosa alla volta. Partiamo dal principio, dal c'era una volta una stella, una star, un'archistar:
Intervista a Daniel Libeskind
Io non sono un archistar, seguo solo la mia anima
Intervista a Vittorio Gregotti
Il bosco in Piazza Duomo? Renzo Piano vuole provocare
Intervista a Paolo Portoghesi
Fuksas l'archistar, un violento in tutte le forme espressive
Intervista a Cino Zucchi
«L’architettura un X Factor, l’importante è farsi vedere»
Intervista a Mario Botta
Io, un architetto del passato, archistar chiedetelo ai sociologi
Intervista a Enzo Eusebi
«Fuck the context» nelle metropoli architetture totemiche
Intervista a Manfredi Nicoletti
«Per aver successo, bisogna essere seguiti da bandiere rosse»
Intervista a Mario Cucinella
«I politici: sì alle archistar, riempiono le pagine dei giornali»
Intervista a Bernard Tschumi
«Gehry e Hadid: sono archistar che vogliono stare sotto i riflettori»
Torneremo insieme ad esaminare e commentare articolo per articolo, pezzo per pezzo...
Un viaggio tra un progetto ed un personaggio, tra un commento ed una frecciatina....
Parola di blogger!
martedì 13 aprile 2010
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