venerdì 24 ottobre 2008

Design On-line... la frontiera dell'Architettura

Progettare la propria casa stando comodamente seduti di fronte al computer. Un'utopia che è la realtà quotidiana di Roberto Correale, architetto con la passione del web che ha saputo inventarsi il primo studio di progettazione on-line, specializzato in architettura d'interni (senza disprezzare però la progettazione a tutto tondo) .
Una felice intuizione che l'ha portato, nel giro di un paio d'anni, a firmare progetti di design in tutta Europa.
"L'idea mi è venuta quasi per caso su suggerimento di alcuni clienti che si erano rivolti a noi per personalizzare o ristrutturare la loro casa - spiega Roberto Correale - siccome in alcuni casi si trattava di persone che non vivevano in Campania e lo spostarsi diventava molto complicato, abbiamo iniziato a sfruttare le potenzialità di internet e svolgere buona parte del lavoro on-line".
Così quasi per caso è nato questo servizio assolutamente innovativo che lo studio offre accanto alle attività più tradizionali.
"Con me lavorano una ventina tra colleghi e collaboratori, ci sono insomma tutte le professionalità per offrire il servizio giusto al cliente: dalla progettazione al calcolo sulle strutture e la portanza.
Il lavoro alla fine è lo stesso, sia che si operi a distanza o a diretto contatto con il cliente”.
Ma chi chiede che gli si ridisegni casa on-line?
"Oltre la metà delle richieste arriva da un'utenza di giovani coppie che desiderano poter ottenere una bella abitazione, per i primi anni di vita coniugale, senza dover necessariamente spendere grosse cifre, altre volte sono utenze medie che chiedono interventi radicali e definitivi.
Ci confrontiamo però anche con una clientela esigente che desidera vedere in maniera completa il progetto, ricorrendo ad un numero illimitato di visioni prospettiche similrealistiche, sempre però nel più breve tempo possibile.
E’ chiaro che tutto ciò viene offerto da molti studi di interior design, ma non online. Il paradosso è che pur potendo contare sul proprio tecnico il cliente si sente più seguito da noi che lo aiutiamo a far venir fuori la sua idea di casa giorno per giorno”.
L’interior design online è scelto quindi non solo per abbattere i costi ma anche per offrire un migliore e più rapido servizio.
“Oggi tutto si muove in maniera vertiginosa, attendere settimane, a volte mesi, fa scadere il desiderio del bello”.


L’architetto Roberto Correale
L’esperienza di Roberto Correale nasce nel 1987, anno di fondazione dello studio che porta il suo nome. Nel 93 in associazione con uno studio di design di interni vince un concorso per la progettazione di 3 hall d'albergo e oltre 200 camere per un resort in Africa. Negli ultimi anni grazie ad internet e all’impiego di software tridimensionali ha deciso di scommettere sulle potenzialità della consulenza on-line legata alle architetture d'interni e alle ristrutturazioni. In pratica si chiede al cliente di mandare la planimetria del proprio appartamento o del locale che vuole sistemare, alcune fotografie, i suoi desiderata e poi realizza il progetto vero e proprio. L'obiettivo è quello di offrire un “prodotto unico e finito” quanto più vicino al gusto e alle esigenze del committente. Contatti: Studio Correale & Company , Salerno Contatti: www.immoarch.it, email: info@immoarch.it Fax 089/2960272 - 1782710850


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giovedì 23 ottobre 2008

La Perlite espansa

Continuiamo la nostra verifica dei materiali isolanti nell’edilizia parlando della perlite espansa (i dati riportati sono stati presi da doc. fornita dalla Prov. Autonoma di Bolzano – Alto Adige).
Produzione - La roccia perlitica vulcanica, denominata anche vetro naturale, viene frantumata ed esposta per breve tempo ad alte temperature di circa 1.000°C. In seguito a questo processo l’acqua inglobata si trasforma in vapore facendo gonfiare il materiale ad un volume pari a 15-20 volte quello originario.
Per l’applicazione in ambienti umidi viene operata un’idrofobizzazione mediante silicone per chiudere il grano della perlite oppure un rivestimento con bitumi e resine naturali.
Applicazione - La perlite espansa viene proposta come: isolante granulare leggero per l’isolamento di cavità, ad esempio come l’isolamento di intercapedini, l’isolamento tra le travi portanti o isolamento di soffitti del piano più elevato.
Le eventuali modifiche successive per esempio rotture, non costituiscono un problema per questo materiale. Isolante granulare caricabile sotto pavimento di cemento ed isolante granulare altamente caricabile sotto pavimento a secco.
Isolante granulare di compensazione e di riempimento tra i legni d’imbottittura per l’isolamento termico dei pavimento (questa applicazione è una delle più frequenti).
La perlite espansa può essere utilizzata anche per la produzione di malte ed intonaci termoisolanti.
Caratteristiche e proprietà - Le proprietà termoisolanti sono buone (l = 0,04 - 0,06 W/mk). Il materiale è aperto alla diffusione (m = 1- 4), non è putrescibile ed inoltre resiste bene ai parassiti ed agli agenti chimici.
In particolare va sottolineata la capacità di regolare l’umidità. Determinate qualità di perlite presentano delle buone proprietà acustiche (rumore di calpestio e rumore che si propaga con l’aria). La perlite espansa non è infiammabile (classe di infiammabilità = 0).
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario - La perlite vulcanica è ancora sufficientemente disponibile in molti giacimenti in tutto il mondo.
Il dispendio di energia implicato nella relativa produzione rientra nei livelli medi. Nella produzione non vengono impiegate sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana.
Sono però inquinanti le fonti di energia fossile necessaria per l’espansione del prodotto ed il trasporto. Il materiale granulare sfuso può essere riapplicato.
La perlite espansa può essere smaltita nelle discariche specifiche per scarti di materiale da costruzione.
Durante la lavorazione è obbligatorio procedere con la massima cautela per evitare un eccessivo sviluppo di polvere.
E’ preferibile non utilizzare la perlite bitumata per isolare gli ambienti interni a causa del possibile inquinamento dell’aria da sostanze nocive.


il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini
Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Technical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it


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lunedì 20 ottobre 2008

Un Fiore sarà il motore delle Megalopoli del Futuro


Non è dato sapere se nel 2020 ci sposteremo volando nei cieli delle nostre città, dominati da palazzi alti centinaia di piani oppure, come in uno scenario di Guerre Stellari, vivremo in metropoli costruite sulle nuvole.
Di certo il segreto di questa incredibile rivoluzione tecnologica c'è già e ha la forma consueta e insieme assolutamente imprevedibile di un fiore.
Un innocente fiore che come un qualsiasi rampicante sbocciato sulle facciate delle nostre case ci permetterà di attingere luce, calore, aria pulita ed energia in una perfetta osmosi tra interno ed esterno.
Un sogno che è già oggi una realtà brevettata dalla Philips, il colosso dell’elettronica che ha elaborato una serie di bioarchitetture in grado di dialogare con l’ambiente dal quale traggono acqua, aria, luce e calore.
Un nuovo concetto di casa ecosostenibile e futuribile, quello portato avanti dal gruppo olandese, racchiusa nel progetto "Off The Grid, Sustainable Habitat 2020", destinato a trovare applicazione entro la prossima decade in Cina, dove secondo questa filosofia verranno realizzate le nuove futuristiche megalopoli dell'impero celeste.
Ogni palazzo progettato da Philips, in collaborazione con alcuni tra i più grandi architetti del mondo, sarà infatti rivestito da una “pelle” particolare che, proprio come un essere vivente, reagisce e interagisce con l’ambiente, recupera le acque piovane, immagazzina calore, scherma o lascia passare la luce, recuperando energia pulita.
Le nuove architetture Off the Grid hanno un aspetto leggero alla vista e si integrano perfettamente all’ambiente circostante.
La vera innovazione di queste strutture ipertecnologiche è costituita da particolari “fiori”, nucleo fondamentale di tutto il funzionamento bio-mimetico dell’edificio.
A seconda delle necessità questi “fiori” possono essere aperti (come dei fiori che sbocciano) per lasciar passare più o meno luce fino a rendere tutto l’appartamento completamente trasparente.
Questo sistema riduce drasticamente l’utilizzo di luce artificiale in favore di quella naturale favorendo la salute ed il benessere psicofisico delle persone.
Inoltre l'aria, compressa e dissipata attraverso canalizzazioni, sarà anche raffreddata naturalmente con conseguente riduzione dell’utilizzo dell'aria condizionata.
Ma c’è anche di più: grazie al passaggio delle correnti d’aria all'interno delle “pelli sensibili”, infatti, è possibile generare energia pulita destinata ad alimentare tutto l'edificio.
Le stesse membrane di facciata recuperano tutta l’acqua piovana possibile catturando persino l'umidità presente nell'aria e nell'acqua piovana stessa, che, una volta purificata e filtrata, viene riutilizzata nel circuito della casa.
Qualche perplessità si potrebbe avere sull'ipotesi del progetto Philips in merito all'utilizzo dei rifiuti per recupero di energia.
Infatti i rifiuti organici dovrebbero essere trasformati in energia di biogas utilizzabile per il riscaldamento e la cucina oltre a fornire acqua calda per il lavaggio.
In questo modo le città del futuro diventeranno perfettamente ecosostenibili.
Tecnologie quelle sviluppate dalla Philips, se pur in via sperimentale, che hanno suscitato grande eco nel mondo degli addetti ai lavori per la forza innovativa della loro proposta.
In gioco, infatti, non c’è solo un modo nuovo di costruire o di sviluppare il design, ma una vera e propria rivoluzione del modo di vivere di milioni di persone.
Non è un caso che i primi a seguire con vivo interesse gli studi della multinazionale olandese siano stati proprio i cinesi che per una volta, anziché limitarsi a copiare le idee altrui, sono voluti entrare direttamente nella parthnership per lo sviluppo del progetto.
Del resto nelle megalopoli del gigante asiatico tutto si può dire tranne che tiri una bella aria, nel vero senso della parola.
Inquinamento, smog, problemi legati alla produzione sovrabbondante di rifiuti.
Un’emergenza ambientale resa evidente, malgrado i lustrini delle Olimpiadi.
Da qui la necessità di ripensare il rapporto tra città e ambiente, con la speranza che prima o poi la rivoluzione arrivi anche in Italia.


Dall’Elettronica alla domotica la vera forza sono le idee
La Philips è la più grande azienda europea nel settore elettronico (radio e tv, illuminazione, microprocessori, diagnostica medica, piccoli elettrodomestici), con sede a Eindhoven nei Paesi Bassi. La denominazione completa dell'azienda è Koninklijke Philips Electronics N.V. ("Reale Philips Elettronica") e la sua fondazione risale al 1891 ad opera di due fratelli, Gerard e Anton Philips. La produzione iniziale della società fu di lampadine elettriche in uno stabilimento di Eindhoven, oggi trasformato in museo. Nel corso degli anni la Philips ha sviluppato un settore di ricerca applicato alla domotica e allo sviluppo di nuove tecnologie applicate all’edilizia.

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Cos'è la Domotica?

La parola domotica è un neologismo derivato dal francese "domotique", a sua volta contrazione della parola latina "domus" e di "informatique".
Secondo altri l'etimologia della parola è ancora precedente, data dalla congiunzione di due parole greche: domos, che significa casa, e titemi, che significa disporre/ordinare.
Domotica significa quindi “ordinare la casa”.
La domotica rappresenta un modo di governare la casa fruendo di strumenti nuovi che vanno a sostituire quelli già noti.
Le metodologie applicative degli strumenti domotici si concretizzano nella regolamentazione del flusso di informazioni necessarie al governo della casa, attraverso la connessione in rete delle varie utenze, che in massima parte sono di tipo elettrico.
Attraverso la domotica si può dunque ovviare in modo indiretto anche allo stress giornaliero, con una globale ricaduta sulla qualità della vita, perchè la salute comincia dalla casa.
La domotica svolge un ruolo importante nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi.
Ad esempio un impianto elettrico intelligente può autoregolare l'accensione degli elettrodomestici per non superare la soglia che farebbe scattare il contatore.
Con "casa intelligente" si indica un ambiente domestico opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato il quale mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il "tradizionale".
Erroneamente si pensa alla domotica solo per la sicurezza, per l’antintrusione, ignorando il mondo che si cela dietro un touch screen e le infinite potenzialità ad esso collegate, di gestione del microclima, di risparmio energetico - sia elettrico sia termico - e di controllo remoto.


L’ARCHITETTO FRANCESCO CLAUDIO DOLCE
Francesco Claudio Dolce è docente presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società, (Tecnologie per l'igiene edilizia e ambientale - Tecnologia dell'architettura) e Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura. Libero professionista, Studio Associato d'Architettura i3D (www.itredi.com) a Milano. Da sempre alla ricerca di innovative soluzioni architettoniche atte a garantire un efficace risparmio energetico nel campo dell’edilizia civile, l'architetto Dolce ha curato diverse progettazioni di edifici certificati, tra cui recentemente il primo edificio plurifamiliare certificato A da CasaClima a Milano.

La Casa intelligente, baciata dal Sole

Semplice, come gli elementi di cui si compone: legno, vetro, ferro e pietra.
Semplice, come l'idea di sfruttare sia l'apporto gratuito del sole, grazie ad un grande pannello fotovoltaico, sia l'energia geotermica, per mezzo di una pompa di calore elettrica.
La volontà di costruire un'abitazione unifamiliare moderna e confortevole per la figlia si è trasformata per un padre costruttore in una bella sfida e si è concretizzata in una villetta con tutti i comfort in una tranquilla zona residenziale a Calcinate, a pochi km da Bergamo.
Per Costante Vavassori, uno dei titolari della Viessevi Snc, impresa che vanta un'esperienza più che trentennale nel settore delle costruzioni - l'interesse per le fonti di energia rinnovabili e per i materiali che garantiscono elevate prestazioni nell'isolamento nasce durante un soggiorno a Friburgo, piacevole città situata nel sud della Germania e meglio nota come Solar Stadt, ovvero la “città solare”.
Un appellattivo non casuale.
Friburgo si è dotata di uno dei captatori solari più grandi d'Europa e del più importante centro di ricerca europeo sull'energia solare (il Fraunhofer Institut) ed è diventata un riferimento per il settore dell'edilizia ad alte prestazioni ambientali.
Un viaggio ricco e stimolante, che ha trascinato Costante Vavassori in questa scommessa ai confini con l'esperimento: realizzare per la figlia un'abitazione unifamiliare che risponda ai rigorosi paramentri di CasaClima Classe A (a questa classe appartengono gli edifici con un consumo annuo inferiore a 30 kWh/mq), che utilizzi gli apporti gratuiti del sole e dell'energia geotermica, evitando emissioni di CO2 e che sia interessante anche dal punto di vista architettonico.
L'edificio è in grado di esprimere originalità e semplicità minimale.
Si tratta di due volumi giustapposti: uno, orientato a sud, è caratterizzato da ampie vetrate che donano luce agli ambienti e ottimizzano gli apporti solari in inverno.
L'altro volume, orientato a nord, è interamente rivestito da piccoli blocchi in marmo che hanno una funzione termoregolatrice degli ambienti interni.
I due volumi sono bilanciati da un insieme di aggetti e schermature che facilmente risolvono il surriscaldamento della struttura durante il periodo estivo.
Particolare cura è stata dedicata all'isolamento.
L'edificio è interamente realizzato con blocchi Isotex in conglomerato di legno e cemento, una soluzione che garantisce una trasmittanza termica inferiore a 0,26 W/mqK, mentre il polistirene espanso sinterizzato (EPS) - un materiale altamente isolante, economico e leggero - è stato utilizzato per il rivestimento esterno.
Inoltre, in fase di realizzazione, l'impresa edile ha dedicato la massima attenzione all'annullamento dei ponti termici.
Anche i serramenti, realizzati in legno okumè con rivestimento esterno in alluminio, vantano una trasmittanza termica media di 1,2W/mqK.
Entriamo ora nel locale tecnico, vero cuore impiantistico dell'abitazione.
Due sonde geotermiche che raggiungono una profondità di 90 m forniscono energia geotermica alla pompa di calore elettrica, in grado di produrre acqua calda sanitaria, riscaldamento in inverno e raffrescamento in estate, attraverso un impianto a pannelli radianti a pavimento.
Un impianto di deumidificazione RDZ, evita la formazione della condensa quando, durante il periodo estivo, la modalità di condizionamento è in funzione.
Inoltre, la villetta è dotata di un sistema di ventilazione controllata con recupero di calore per estrarre l'aria viziata trattenendo gran parte dell’energia termica.
Il gruppo di areazione, di produzione olandese Zehnder, fornisce aria fresca in quantità regolabile ai sistemi di distribuzione locali.
L'impianto fotovoltaico, vero segno distintivo della villetta, è realizzato con moduli HIT Sanyo. Con la sua potenza installata di 4.1 kWp, è collegato in rete e beneficia degli incentivi del Conto Energia.
La combinazione di pompa di calore elettrica e impianto fotovoltaico rende superfluo l'allacciamento alla rete gas, con considerevoli risparmi di emissioni e in bolletta.
Dopo questo esperimento, riuscito, Costante Vavassori intende diffondere su larga scala altri edifici intelligenti, alcuni già in fase di realizzazione, con standard minimo CasaClima Classe A. un Team di professionisti per vincere la sfida

• Impresa Edile Viessevi Snc - Calcinate (BG) - Tel. 035 4423459
• Studio Tecnico Associato di Ingegneria e Architettura
Ing. Selvagno E. - Monza (MB) - Tel. 039 388249
• Ab Project Srl - Dalmine (BG) - Tel. 035 373239
• C&P Isotex Srl - Poviglio (RE) - Tel. 0522 965555
• Pozzoli Impianti Srl - Brugherio (MI) - Tel. 039 870116
• Impianti Elettrici Canonico Luigi & C. Snc - Calcinate (BG)
Tel. 035 841408
• P&P Di Pezzotta Snc - Palosco (BG) - Tel. 035 845460
• E-transfer Srl - Thiene (VI) - Tel. 0445 381912
• Termoidraulica Pagani Srl - Castelli Calepio (BG)
Tel. 035 4425663
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Il Silicato di Calcio

Iniziamo il nostro viaggio tra i materiali isolanti con il silicato di calcio (i dati che riportiamo sono stati presi da documentazione fornita dalla Prov. Autonoma di Bolzano – Alto Adige).
Produzione - I pannelli a base di silicato di calcio vengono prodotti con sabbia quarzosa e calce e poi armati con cellulosa per renderli stabili.
L’anidride silicica e l’ossido di calcio vengono fatti decantare in acqua e reagiscono formando uno stadio iniziale del silicato di calcio.
Dopo la formazione di minuscoli cristalli di silicato di calcio, vengono trattati in autoclave con vapore acqueo surriscaldato a pressione elevata fino a ottenere la struttura aperta con pori fini.
In questo modo si formano l’elevata assorbenza capillare e l’enorme capacità di assorbimento di acqua (pari a 3 volte il peso netto), nonché le proprietà termoisolanti.
La presenza di una minima parte di cellulosa conferisce al pannello non solo una stabilità degli spigoli, ma anche una buona flessibilità.
Il materiale è leggero, presenta una certa stabilità di forma e può essere montato in maniera autoportante.
Il silicato di calcio è leggermente alcalino (ph = 10).
Applicazione - I settori di applicazione più frequenti sono il riscaldamento di muri umidi a causa della condensa, l’isolamento dall’interno e l’eliminazione di muffe.
Il silicato di calcio viene applicato soprattutto sulle facciate di edifici tutelati o in quelle molto strutturate che non consentono l’isolamento esterno o per l’isolamento termico di singole unità abitative o in condomini a più piani.
Caratteristiche e proprietà - Il silicato di calcio è molto aperto alla diffusione e viene applicato senza barriera al vapore.
L’elevata porosità determina una grande capacità di accumulo dell’acqua e di trasporto capillare, nonché delle proprietà termoisolanti accettabili (valori l = 0,05-0,07 W/mk).
I pannelli a base di silicato di calcio garantiscono un clima dell’ambiente confortevole grazie alla regolazione attiva dell’umidità dell’aria e al contempo permettono alle pareti di rimanere più calde.
I pannelli a base di silicato di calcio sono anti-invecchianti, resistenti alla putrefazione, agli insetti, ai roditori e presentano una certa stabilità di forma. Grazie al loro valore ph 10, fungono da barriera contro le muffe.
Possono essere tagliati senza alcun problema con segaccio, sega circolare.
I pannelli a base di silicato di calcio vengono incollati con dei collanti speciali che garantiscono l’adesione capillare tra parete e pannello.
Le cavità di dimensioni maggiori, per esempio in pareti non piane, vengono tamponate con granulato di silicato di calcio.
I pannelli a base di silicato di calcio non sono infiammabili (classe di infiammabilità 1). Quando applicati all’interno degli ambienti, fare attenzione che i pannelli di silicato di calcio vengano trattati in superficie solo con intonaco, colori o carte da parati aperti alla diffusione, al fine di non inibire la capacità diffusiva e le proprietà di regolazione del clima.
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario - Le materie prime di natura minerale sono disponibili in quantità praticamente inesauribile.
Per la produzione di questo materiale non vengono impiegati propellenti, additivi organici o fibre minerali.
L’inquinamento ambientale provocato dalla relativa produzione riguarda soprattutto il consumo di energia necessario per il processo in autoclave.
Una gran parte dell’acqua necessaria per il processo produttivo viene rimessa in circolo.
Il prodotto può essere riciclato solo parzialmente.
Il silicato di calcio è considerato una maceria edile e pertanto è possibile conferirla in discarica. I pannelli in silicato di calcio, per le loro applicazioni speciali nell’isolamento degli interni e per il risanamento di zone umide, sono una “novità” interessante nel settore dei materiali isolanti per cui consigliabili come prodotti per la bio-architettura.

Il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini
Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Technical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it

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venerdì 17 ottobre 2008

Scoprire il piacere di trasformare un viaggio di lavoro in una vacanza indimenticabile

Inaugurato nel giugno scorso il DeveroHotel di Cavenago Brianza segna il debutto fortunato della “Devero Costruzioni”, la società fondata nel 1993 da Roberto Verderio e Mauro De Nardi, nel settore alberghiero.
Diverse le caratteristiche architettoniche che distinguono il complesso: dalla vasca scenografica di forte impatto, alla sala plenaria del centro congressi, la più grande della Brianza in grado di ospitare sino a 400 persone.
Una cura del particolare che caratterizza l’intera struttura, realizzata sotto l'attenta supervisione della proprietà che ne ha curato ogni dettaglio fin nel più piccolo particolare.
Per la progettazione ci si è avvalsi della collaborazione di un pool di architetti: Giorgio Brambilla (progettazione della struttura, building, esterni), Erna Corbetta (interior design Camere e hall) e Achille Villa (interior design ristoranti).
Sarà per questo che l’hotel, in così pochi mesi di attività ha già collezionato un numero notevole di presenze vip.
Tra questi anche Michael Schumacher, nei giorni scorsi in città in qualità di capitano della Nazionale Piloti Formula 1, per una sfida calcistica, il “ Gran Premio della Solidarietà”, organizzata dall’hotel in collaborazione con l’associazione benefica Brianza Cuore Sport. “Abbiamo ospitato Schumacher in uno dei loft al terzo piano, completamente tappezzato di moquette rossa – spiega il direttore dell’esclusivo hotel alle porte di Milano, Roberto Martini – Un omaggio che il grande campione della Ferrari ha particolarmente gradito”.
La struttura conta 75 camere business, distribuite su quattro piani, tutte fornite di connessione ad internet wireless, pillow menu (per consentire anche al cliente più esigente di scegliere tra 5 differenti tipologie di cuscini) e cromoterapia nelle sale da bagno.
La suggestione prosegue varcando la soglia di una delle due suite, da oltre 95 metri quadri: la Penthouse è indubbiamente la più caratteristica delle due, un elegante appartamento dove il calore del wengé si sposa alla perfezione con la sobrietà e la razionalità degli arredi realizzati in esclusiva da Poliform insieme ai complementi e l’accessoristica di Philippe Stark, Ingo Maurer, Artemide e La Murrina.
All’interno la modernissima palestra kinesis, runner e un bagno turco, complementi questi ultimi che contraddistinguono anche l’altra Suite Executive, in grado di trasformare questi due ambienti in esclusive beauty farm.
Completano la dotazione del Quattro stelle Executive sei loft su due livelli, che riprendono nei nomi i quartieri di Manhattan, ognuno contraddistinto da un colore differente. Tutti i loft, forniti di angolo bar e vasca idromassaggio, sono perfetti per soddisfare le esigenze di chi viaggia per lavoro e adatti anche per lunghi soggiorni.
Evento nell’evento è certamente il trasferimento de “la Lucanda”, il noto ristorante stellato Michelin, all’interno dell’hotel: è qui che il celebre chef Luca Brasi prepara le sue specialità, sotto gli occhi dei clienti che possono seguire la preparazione dei piatti direttamente dal ristorante grazie ad un sistema di cucina a vista.
A disposizione dei clienti dell’hotel anche “Dodici24”, un quick restaurant in grado di fornire un servizio continuativo da mezzogiorno a mezzanotte.
Caratteristiche uniche in grado di soddisfare anche il cliente più esigente.
Per scoprirlo basterà regalarsi un weekend da sogno, approfittando delle speciali offerte promozionali valide per tutto l’autunno.

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Se la casa è Passiva, il bilancio è Attivo

Apatico, inerte, indolente, abulico: sono alcuni sinonimi del termine "passivo", che deriva dal latino patire, subire.
Attivo e operoso, infatti, sono i suoi contrari.
Eppure, negli ultimi anni, quando si parla di edilizia ed energia, bisogna ribaltarne il significato.
Si, perché se il passivo supera l'attivo il bilancio è in perdita, ma se si tratta di una casa, "passivo" equivale a risparmio energetico e si traduce in risparmio in bolletta.
Lo standard a cui ci si riferisce in questo campo è quello della Passivhaus tedesca, ovvero un'abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento "convenzionale" ed è quello a cui si è ispirato il geometra Gian Piero Marchiori per costruire la sua casa a Borgoricco, in provincia di Padova.
Oltre ad aver abbattuto i costi complessivi di edificazione, pareggiandola con una in muratura (costi elevati dei materiali compensati con la poca manodopera impiegata, circa 15 giorni lavorativi), Marchiori ha passato l’estate scorsa senza condizionatore, perché la casa è ben ventilata e nessuna finestra è esposta al sole.
La casa è lo stesso molto luminosa, perché con molte vetrate tutte rigorosamente dotate di vetri termici.
Per l'inverno alle porte, invece, il riscaldamento è assicurato da una piccola stufa a pellet/
legno/cippato a costo “0”, in quanto Marchiori brucerà il legno che ha avanzato dalla costruzione della casa.
Per il riscaldamento dell’acqua ha installato un boiler (in dotazione con la stufa) che in inverno viene scaldato dalla stufa e in estate da un pannello solare.
La lavastoviglie e la lavatrice sono allacciate alla condotta dell’acqua calda, quindi consumano meno elettricità per il riscaldamento dell’acqua, l'illuminazione del giardino è assicurata da batterie che si ricaricano durante il giorno grazie ai pannelli fotovoltaici (ne bastano 2 per assicurare all’incirca 100 W) e le acque piovane vengono raccolte su cisterne interrate per essere poi usate per annaffiare il giardino.
Tutto questo si è tradotto in un risparmio sui costi di costruzione (il costo grezzo è stato di 70 mila euro), oltre che un risparmio dell’80% sui consumi energetici.
Basti pensare che le bollette di questa abitazione da 200 mq equivalgono a quelle di un’abitazione “normale” di 70-80 mq.
Un bilancio decisamente “attivo”.

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giovedì 16 ottobre 2008

Inwood, la classe A del legno

Una casa di legno, modulare, di classe A e non eccessivamente costosa: è INWOOD, un progetto realizzato da Alberto Burro e Alessandra Bertoldi, titolari dello studio ABW Architetti Associati, insieme alla società Il Modulo legnotecnologia.
INWOOD fa risparmiare oltre il 70% sui consumi (l’appartenenza alla classe A significa che la casa consuma meno di 30 kWh/m2 all’anno, paragonabile alla capacità di 3 litri di gasolio di riscaldare efficientemente per un anno la superficie di 1 m quadrato), è costituita da materiali di origine naturale ed ecologica (come gli intonaci a base silossanica che garantiscono la perfetta impermeabilità della struttura ma al contempo consentono un alto grado di traspirabilità, al fine di garantire un ambiente salubre e gradevole in cui vivere), ed è componibile in soluzioni di diverse dimensioni complessive, ciascuna adatta a diverse esigenze e diverse disponibilità economiche.
I modelli base sono quattro: S da 99 mq, M da 120 mq, L da 145 mq, XL da 170 mq, ma su richiesta è possibile arrivare fino a 190 mq commerciali. Il progetto di INWOOD dà grande importanza alla luce, alla vista e all'orientamento, agli ambienti comodi e gradevoli e di facile arredabilità.
Lo studio ABW è formato da 6 professionisti. Alberto Burro, classe 1967, si è formato in Italia (Politecnico di Milano e Istituto Universitario di Architettura di Venezia) e Spagna (Esquela Tecnica Superior de Arquitectura di Valladolid e Madrid) e ha partecipato a vari concorsi di progettazione, nazionali e internazionali, ottenendo anche 3 primi premi (progetti per l’ampliamento del Municipio di Oppeano, Verona, per la piazza di Azzano Decimo, Pordenone e per la piazza di Trebbin, Berlino).
Lo studio, che segue la filosofia "less is more", si occupa di lavori pubblici e privati ed è specializzato nella realizzazione di edifici a risparmio energetico, case, condomini, uffici, alberghi, residenze per anziani, edifici in legno, con attestato di Esperti CasaClima rilasciato dall'Istituto CasaKlima di Bolzano.
Oltre all’Italia, ha realizzato progetti in Spagna (Fuerteventura e Madrid) e Germania (Trebbin, Berlino). Tra i progetti in corso, tra qualche mese sarà terminato il primo condominio a risparmio energetico in classe B di Verona.

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Il giusto Isolamento

Sostanzialmente non esistono materiali isolanti “buoni” o “meno buoni”.
Di fatto tutti i materiali isolanti in commercio hanno una loro giustificazione per settori di applicazione specifici.
Nella costruzione di un edificio vengono utilizzati per lo più diversi materiali a seconda della scopo di destinazione.
La scelta dei singoli materiali dipende strettamente dall’uso per cui sono destinati, dal tipo di costruzione ed infine dalle preferenze di committenti ed architetti.
Per semplificare la scelta, nei seguenti paragrafi e negli articoli che seguiranno, ogni 15 giorni verranno illustrati in modo sintetico i materiali isolanti più comuni, ma senza esprimere alcun giudizio.
Per ciascun materiale verranno fornite indicazioni relative a produzione, applicazioni, caratteristiche e proprietà, nonché considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario (i dati sono stati presi da documentazione fornita dalla Prov. Autonom. di Bolzano-Alto Adige, la quale ne utilizza la divulgazione per ottenere sempre di più una risposta consapevole da parte dell’utilizzatore finale sul risparmio energetico negli edifici e l’utilizzo delle energie rinnovabili).
Spesso si cerca di stimare un bilancio generale o un cosiddetto bilancio ecologico dei materiali isolanti.
Purtroppo però la compilazione di un bilancio ecologico, ovvero una catalogazione ecologica sommaria dei materiali isolanti, è praticamente impossibile, in quanto gli effetti esercitati sull’ambiente sono troppo differenti e quindi difficilmente confrontabili.
Al momento della scelta è opportuno raffrontare gli effetti ecologici fondamentali, tra cui vi sono anche il dispendio di energia primaria per la produzione e/o estrazione delle materie prime, la fabbricazione del prodotto, il trasporto ed il montaggio.
Inoltre, vanno considerate le emissioni di CO2 ed i processi di acidificazione (equivalenti di SO2) insorgenti fino al momento del montaggio.
A fronte di ciò vi sono gli effetti positivi esercitati dal materiale isolante durante la fase di utilizzo. Il fabbisogno di una quantità minore di energia per il riscaldamento arreca vantaggi su tutti i fronti, in quanto implica meno emissioni di CO2 e meno fenomeni di acidificazione nel corso dell’intera durata dell’utilizzo dell’isolamento termico.
Indipendentemente dalla quantità, che sia molta o sia poca, di energia necessaria per la fabbricazione, il trasporto ed il montaggio di un determinato materiale isolante, non esiste paragone con l’energia risparmiata nel caso di un comune materiale isolante.
Qualcosa di analogo si osserva con l’inquinamento di CO2 ed il fenomeno di acidificazione attraverso il processo di fabbricazione rispetto alle emissioni del riscaldamento evitate attraverso l’isolamento termico.
Riportiamo di seguito l’elenco dei materiali isolanti che nei prossimi articoli andremo ad analizzare sotto l’aspetto produttivo, applicativo, caratteristiche e proprietà, aspetti ecologici e sanitari: silicato di calcio, perlite espansa, polistirolo espanso (EPS), polistirolo estruso (XPS), lino, lana di vetro e lana di roccia, canapa, fibra di legno, sughero, minerale espanso, poliuretano (PUR), lana di pecora, vetro cellulare, cellulosa.

il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini

Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Technical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it

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La pelle

L’alba apre un nuovo giorno, una nuova vita. Le tenebre sono monocromatiche, bidimensionali, la quiete prima dell’evento vita.
Il colore nasce nella luce del giorno e si manifesta nel cielo, sulla terra, nei nostri occhi ed è sempre in trasformazione, come lo strato sottile d’olio sull’acqua.
Il colore è superficie pittorica, trucco, abito, è segno di vita.
Dal sanscrito “varna” viene la radice della parola var “coprire”.
Da qui deriva il termine greco croma: cros significa pelle.
Il cromatismo in architettura viene inteso come il valore “costruttivo” del colore, esprime la “matericità”.
In questi ultimi due secoli la monocromia ha invaso le città, è venuto a mancare il desiderio del trucco, della pelle, dell’apparire per il puro gusto di decorare una facciata.
E' venuto meno il “pensare agli altri”, in una sorta di “altruismo archi-pittorico”, realizzando prospetti vivi, allegri, studiati con passione anche solo utilizzando sapientemente l’accostamento dei colori.
La decorazione, il colore, quando vengono pensati, progettati, motivati, non solo completano il progetto ma possono anche portare dei vantaggi quali il risparmio energetico (se proprio vogliamo motivare sempre tutto!).
Ogni colore ha in sé una grande capacità di immagazzinare o meno il calore dei raggi solari e di trasferire questo guadagno termico alla muratura.
Se la mia superficie dovrà sfruttare al massimo l’energia solare dovrò optare per un colore scuro così da raggiungere temperature superficiali notevoli, viceversa dovrò optare per colori chiari.
Nella progettazione è quindi realistico pensare ad un edificio in cui il diverso orientamento dei fronti venga sottolineato da differenti scelte cromatiche.
Gli architetti dovrebbero proporre nuove emozioni, liberarsi da condizionamenti imposti negli ultimi ottanta anni perché nel frattempo qualcosa è cambiato!

Francesco Claudio Dolce è docente presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società, (Tecnologie per l'igiene edilizia e ambientale - Tecnologia dell'architettura) e Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura. Libero professionista, Studio Associato d'Architettura i3D (www.itredi.com) a Milano. Da sempre alla ricerca di innovative soluzioni architettoniche atte a garantire un efficace risparmio energetico nel campo dell’edilizia civile, l'architetto Dolce ha curato diverse progettazioni di edifici certificati, tra cui recentemente il primo edificio plurifamiliare certificato A da CasaClima a Milano.

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100 mq a 100 mila EURO per 0 emissioni di CO2

Nasce la Casa da 100K: 100 metri quadrati a 100 mila euro, in grado di risparmiare e produrre energia. Come?
Grazie ai pannelli fotovoltaici, che forniscono l'energia necessaria al fabbisogno dell'abitazione e consentono di mettere in vendita la parte in eccesso.
In questo modo i costi di costruzione sono contenuti e parte delle spese del mutuo e dell'installazione degli impianti sono coperti.
La realizzazione della Casa da 100K è resa possibile dalla stretta collaborazione tra i tecnici del Centro Ricerca e Innovazione del Gruppo Italcementi con lo studio dell’architetto Mario Cucinella, che si avvale di un team di architetti e ingegneri provenienti da vari paesi, e vanta una solida esperienza nella progettazione architettonica con particolare attenzione alle tematiche energetiche ed ambientali, nel design industriale e nella ricerca tecnologica.
La collaborazione è volta allo sviluppo di materiali da costruzione, tecniche per l'isolamento termico e acustico e processi di industrializzazione che consentano di ridurre i costi di costruzione di questa casa ecologica.
E se qualcuno pensa che "architettura sostenibile" significhi appiattimento e standardizzazione, sappia che questo tipo di abitazione lascia invece spazio alla diversificazione, sia per l'esterno sia per l'interno, grazie ad elementi strutturali leggeri e attrezzature mobili.
"È una casa componibile in cui solo la cornice è già disegnata", spiega Cucinella.
Gli spazi interni vanno personalizzati, mentre quelli esterni vengono socializzati e permettono di mettere in comune una serie di strutture, dalle rampe di accesso per le bici alla lavanderia, e di oggetti.
La casa "zero spese e zero CO2" non è solo un'idea, ma è già un progetto concreto: la prima città ad accogliere 30 alloggi eco-sostenibili sarà Settimo Torinese, dove sorgeranno in un'area industriale dismessa e oggi interessata da un progetto di recupero urbano.
L’unità tipo è stata concepita ipotizzando il fronte più compatto esposto a nord e quello più articolato a sud, con tutti gli alloggi a doppio affaccio per agevolare la ventilazione naturale trasversale.
Il fronte sud maggiormente vetrato favorisce gli apporti gratuiti invernali ed è schermato dagli aggetti dei ballatoi, dei corpi scale durante la stagione estiva.
La presenza del verde sia sulle terrazze sia in copertura come tetto giardino favorisce il controllo del microclima esterno e contribuisce al raffrescamento passivo.
Il fotovoltaico integrato (previsti circa 35 mq ad alloggio), garantisce la copertura dei consumi energetici totali dell’edificio e alimenta l’impianto a pompa di calore geotermica.
Particolare attenzione è riservata alla gestione della risorsa acqua; è previsto il recupero della acque piovane e in alcuni casi l’impianto di fitodepurazione.
La struttura garantisce quindi zero emissioni di CO2, mentre il contenimento dei costi di realizzazione è affidato all'impiego di prefabbricazione leggera e flessibile: elementi strutturali, apparati tecnici, attrezzature mobili come pareti/pannelli scorrevoli-smontabili-curvabili per la divisione interna degli alloggi; sistemi di chiusura o tamponamenti monoblocco fatti di componenti sostituibili che possano diversificare l'aspetto esterno, ma anche garantire un'estensione di quello interno (balconi, terrazzini, logge).

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mercoledì 15 ottobre 2008

L'Edilizia Sostenibile diventa grande

L’edilizia sostenibile è ormai matura.
Oggi, solo qualche ostinato cinico isolato potrebbe liquidare in quanto “insensato ritorno alla natura” la vastissima gamma di soluzioni per la salvaguardia dell’ambiente e per il risparmio energetico.
Questa era il tipo di perplessità che fu sollevata negli anni ’70 (soprattutto nel Nord Europa) quando i gruppi che premevano per l’edilizia alternativa erano forse un po’ troppo entusiasti dei loro intonaci in argilla o dei tetti vegetali e delle toilette a compostaggio.
Benché queste siano tutte iniziative altamente proficue, rimangono relativamente costose e in realtà danno un contributo molto minore alla causa della salvaguardia ambientale rispetto ad un buon isolamento, doppi o addirittura tripli vetri, pannelli solari o fotovoltaici e semplici accorgimenti quali lo sciacquone con “acqua-stop” o docce a risparmio d’acqua.
È proprio l’uso di questi ultimi elementi, ormai apprezzati anche presso il grande pubblico, che si sta diffondendo nell’edilizia residenziale malgrado l’agguerrita concorrenza nell’industria edile.
I consumatori hanno spesso dimostrato una certa propensione ad accettare i costi aggiuntivi determinati dall’utilizzo delle tecniche di edilizia sostenibile.
Ovviamente il motore di primaria importanza per i proprietari di immobili rimane il desiderio di comprare o costruire la loro casa dei sogni nella migliore posizione possibile.
Comunque, sembrerebbe che venga dato un crescente rilievo alla qualità, il che comprende anche le tecniche di salvaguardia ambientale e il risparmio energetico, in particolar modo, se poi queste portano ad avere costi inferiori nel lungo periodo.
Questo non significa che tutta va davvero nel migliore dei modi.
Ci sono ancora molte possibilità affinché i “costruttori ecologici” diventino sempre più consapevoli del potenziale delle tecnologie di edilizia sostenibile.
Riportiamo brevemente alcune tematiche di edilizia sostenibile che dovrebbero essere tenute in considerazione nella progettazione e realizzazione degli edifici ecosostenibili:
ENERGIA: - diminuire la domanda di materie prime limitate come petrolio e gas ad esempio soluzioni isolanti; - utilizzare fonti energetiche sostenibili come il sole e l’energia termica del terreno; utilizzare impianti ad alta efficienza o a energia solare.
ACQUA: - limitare la domanda di acqua potabile ad esempio attraverso l‘installazione di toilette e docce a risparmio d’acqua;- utilizzare acque diverse dall’acqua potabile come acque grigie tratte o acque piovane.
MATERIALI: - limitare la domanda di nuovi materiali, ad esempio attraverso il riciclaggio;- ridurre il volume dei rifiuti.
ARIA INTERNA: - migliorare la qualità dell’aria interna, ad esempio attraverso: l’isolamento acustico, il riscaldamento e ventilazione per aumentare il livello di confort; l’uso di materiali naturali e a bassa emissione. C’è molta strada da fare ancora per poter condizionare favorevolmente la gente ad “abitare” in modo più consapevole e naturale ma, il futuro ci fa ben sperare, quindi: avanti….
Ah, quasi mi scordavo…a tutti i lettori, buone vacanze.


il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini
Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Thecnical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it

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Nuova vita a Camuzzago, abitare a due passi dal green

Al confine tra Bellusco ed Ornago sorge il territorio di Camuzzago, la cui esistenza come “Cupidiacum Vicus” è testimoniata fin a partire dal secolo XI.
Nato come tenuta già in epoca medievale, il piccolo Borgo mantiene intatta la sua funzione prettamente “agricola” fino agli inizi del XX secolo.
Quattrocento persone vivono e lavorano all’interno della corte nel periodo di massimo sviluppo, ma, con il cambiamento delle realtà economiche e delle logiche territoriali, a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, Camuzzago si spopola lentamente, per poi restare un borgo senza abitanti.
Questo, almeno, fino a ieri.
È, infatti, partito un progetto di recupero che interesserà l’intera area in diversi modi. Innanzitutto chi è appassionato di golf, o chi semplicemente fosse incuriosito da questa pratica sportiva, potrà provare l’adiacente campo da golf executive (9 buche par 3) che sarà aperto a partire da settembre.
La struttura, già omologata dalla Federazione Italiana Golf, sarà dotata di un campo pratica con quaranta postazioni (sicuramente uno dei più grandi della zona), di un campo pratica putting green (per i colpi dal green) e di un campo pratica pitching green. Il nuovo bellissimo campo potra essere utilizzato per gare F.I.G. (Federazione Italiana Golf), anche se sarà indirizzato prevalentemente a chi si vuole cimentare per la prima volta in una disciplina sportiva che sta raccogliendo sempre più appassionati.
La scuola presente nel club sarà gestita dalla Golf School Zappa, i maestri di riferimento per questa zona.
La struttura comprenderà una club house (con all’interno bar, ristorante e pro-shop), e una bellissima piscina scoperta con zone idromassaggio e relax per gli adulti e zone con acqua bassa per i più piccoli.
Tutta la struttura sarà inserita in uno sport center polifunzionale (che sarà ultimato nell’ultimo trimestre 2009), con piscina coperta semiolimpionica (25mx12m) per corsi e allenamento, una palestra fitness di circa 700 mq ed un centro estetico dedicato a massaggi, relax e benessere.
All’interno di questa cornice è inoltre in fase di realizzazione un importante progetto di recupero residenziale sotto l’egida della Soprintendenza dei Beni Culturali.
“Il Borgo di Camuzzago è un nucleo urbano isolato che fortunatamente ha mantenuto le stesse caratteristiche di un tempo - spiega Nicola Colombo, amministratore di San Mauro srl, società partecipata da Co.ge.fin., Puntocasa e dallo Studio Architetto Sangalli, che gestisce il progetto di recupero - La finalità del progetto è quella infatti di salvaguardare la storia della località brianzola, creando al tempo stesso una nuova prospettiva abitativa, caratterizzata dalla ricerca di qualità e benessere.
Gli elementi dell’architettura originale saranno infatti riprodotti con particolare cura delle finiture e dei materiali scelti e le corti saranno il cuore del complesso.”
Il complesso risulterà formato da sei edifici complessivi, quattro dei quali sono nati dal recupero delle strutture preesistenti attraverso il riutilizzo di materiali originali.
Sulle murature conservate verranno scrostati tutti gli intonaci interni ed esterni fino al vivo della muratura, assicurando un perfetto collegamento fra le parti nuove e quelle già esistenti.
“Il Golf Club e l’adiacente centro sportivo rappresentano sicuramente un notevole valore aggiunto delle abitazioni del Borgo - sottilinea Nicola Colombo - ma chi acquisterà casa a Camuzzago ovviamente non avrà alcun vincolo con il golf club, trattandosi di due realtà attigue ma completamente autonome.”
Un complesso architettonico indipendente al centro di un’area verde dotato di tutti i servizi necessari.
“Si tratta di un’opportunità unica: basta riflettere sul fatto che in una congiuntura del mercato immobiliare non felicissima sono stati già venduti in sette mesi quasi il 50% degli appartamenti”.


il Borgo di Camuzzago
un’operazione di san mauro srl L’operazione del Borgo di Camuzzago è gestita dalla San Mauro srl, società partecipata da Co.ge.fin., Puntocasa e dallo Studio Architetto Sangalli. Co.ge.fin. è la holding finanziaria della famiglia Colombo. Basata a Bellusco, opera in Italia e in Europa nel settore industriale, commerciale e immobiliare (golf e immobili industriali). Puntocasa opera da 25 anni nel settore immobiliare in tutto il territorio della Brianza, sia nel settore costruzioni, sia come network di consulenza ed intermediazione, attraverso un circuito in crescita di 25 punti vendita. Lo Studio Architetto Sangalli dal 1985 opera nel settore dell’Edilizia residenziale, commerciale ed industriale: dalla progettazione alla direzione lavori, dai calcoli strutturali al servizio di consulenza. Info: www.borgocamuzzago.it; info@borgocamuzzago.it; tel. 039.6840055

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martedì 14 ottobre 2008

MI LUCE, il nuovo progetto di esclusive case light-tech nel cuore di milano...

MI LUCE. Questo il nome del nuovo, moderno ed esclusivo progetto architettonico, firmato da Studio Marzorati Architettura, che sorgerà in via Pirelli a Milano, a pochi passi dal quartiere Garibaldi-Repubblica, definito “nuova cittadella della moda e cuore pulsante della città” che, completamente riqualificato, rappresenterà anche una delle isole pedonali più grandi d’Europa, con spazi di verde urbano di altissimo pregio intervallati da ampi spazi creati per esaltare al massimo il comfort cittadino.
Il progetto di queste nuove residenze di prestigio prevede la realizzazione di “esclusive case light-tech” inserite in tre avveniristiche torri di luce, con una vista panoramica mozzafiato sulla città di Milano.
Vivere “light-tech” è usare intelligentemente lo spazio. Spazi che crescono dentro la purezza delle linee.
MI LUCE ha trasformato la casa e valorizzato tutti i suoi componenti.
Si tratta di residenze esclusive per qualità e novità di progetto, un disegno imponente e allo stesso tempo aereo, leggero, impalpabile.
Un’idea di trasparenza nuova che produce appartamenti vivibilissimi, moderni, disponibili in diverse metrature, con ampia possibilità di personalizzazione, studiati per rispettare i gusti e le attese di tutti.
Tutti gli appartamenti di MI LUCE sono stati pensati e progettati per garantire un altissimo livello di comfort e per soddisfare le più attuali esigenze abitative.
Saranno, infatti, appartamenti con finiture di altissimo pregio e una completa dotazione di sistemi domotici, per esprimere al massimo la qualità dell’abitare moderno.
Nel contesto della residenza MI LUCE si alterneranno spazi vetrati, arredi alberati, vivaci presenze d’acqua, zone commerciali di altissimo pregio e collegamenti diretti per i moderni servizi di mobilità cittadina.
Il centro di Milano, il Duomo, le antiche mura, i quartieri di Brera e Porta Venezia, il Castello Sforzesco saranno vicinissimi, raggiungibili con una semplice passeggiata.
Mi luce è light-tech, concezioni abitative originate da una progettualità dominata dalla luce. La casa light-tech anima un modo di vivere esclusivo, che lascia un segno di libertà. La casa in pratica non ha più pareti. “Light-tech” è, secondo le parole di chi l’ha progettato, un “evento, un modo di vivere, un nuovo stile di vita.
Mi luce l’ha creato per offrire qualcosa di differente, per aprire nuovi orizzonti e vincere la sfida della casa negli anni duemila.
Quindi un ritorno alla luce, un ritorno a un nuovo vivere esclusivo nelle nuove case di pregio nel cuore di Milano.
Un ritorno all’“essere e avere” per chi sceglie la “luce” come protagonista. Abitare prima in centro a Milano, poi in un luogo in cui riconoscersi per sentirsi a proprio agio in un’architettura che si propone con fronte in pietra, come tipicamente in questa zona, per elevarsi con le tre torri circolari con finiture cromatiche e materiche differenti.
Un linguaggio che si evolve salendo fino al lirismo dei tredici livelli fuori terra con terrazze e roof-garden in sommità, proprio per acquisire la magia della maggior luce nei piani alti.
La piazza da cui si eleva il fabbricato disegna spazi coperti e scoperti con comfort e servizi alle persone in un disegno sottolineato dal verde, dalla pietra e da fontane.”
La vendita e la promozione della residenza è affidata alla società Forza Quattro srl., che gestisce contemporaneamente anche un’altra esclusiva operazione “Milano Santa Monica”, un’oasi di tranquillità localizzata a 7 km dal centro del capoluogo lombardo.
Si tratta di un moderno centro urbano immerso nel verde di un parco di oltre 1.300.000 metri quadrati con circa 2.000 appartamenti di diversi tagli.
Anche questo progetto è stato realizzato dallo Studio Marzorati Architettura, fondato a Sesto San Giovanni dall’architetto Giancarlo Marzorati.


MI LUCE: progetto di proprietà
del fondo immobiliare chiuso calatrava MI LUCE è di proprietà del fondo immobiliare chiuso CALATRAVA, gestito da Vegagest SGR Spa, società di Gestione del Risparmio, indipendente e partecipata da partner bancari e assicurativi di grande affidabilità. La vendita e la promozione della residenza è gestita dalla società Forza Quattro Srl., agency di intermediazione immobiliare che interpreta una nuova e dinamica forma di commercializzazione di progetti complessi di sviluppo attraverso attività di promozione e vendita. Professionisti di diversi settori affiancano il developer assistendolo nelle scelte progettuali, finanziarie e di comunicazione. Info: 02.21871170; www.forza-quattro.it

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L'isolamento termico? Conviene

Sono molti i motivi per i quali conviene dotare un edificio di un isolamento termico ottimale, ed in particolare gli edifici residenziali e gli uffici.
L’isolamento termico è innanzitutto una delle principali “fonti di energia”, crea un clima salubre, condizioni di comfort ottimali all’interno degli ambienti ed altri interessanti vantaggi anche dal punto di vista economico.
Ma vediamo ora tre punti importanti sulla definizione di isolamento termico.
L’isolamento termico come “fonte di Energia”
L’energia più pulita in assoluto è l’energia che non viene consumata.
In questo senso l’isolamento termico rappresenta una delle fonti di energia più importanti in assoluto, in quanto consente di ridurre il consumo di energia per il riscaldamento degli edifici, e quindi di risparmiare preziosissime materie prime, ed evitare l’emissione di sostanze nocive o dannose per il clima, come il biossido di carbonio.
Negli edifici di nuova costruzione il fabbisogno di energia per il riscaldamento degli ambienti può essere ridotto fino a un decimo di quello degli edifici già esistenti. è comunque possibile ridurre drasticamente anche il fabbisogno di energia degli edifici esistenti intervenendo opportunamente con lavori di risanamento adeguati.
L’isolamento termico crea un comfort ambientale
Il benessere fisico di una persona all’interno di un ambiente dipende in misura considerevole dal comfort termico.
I due fattori principali del comfort termico sono, la temperatura dell’aria e la temperatura di irradiamento.
La temperatura dell’aria desiderata all’interno di un edificio viene garantita dal riscaldamento, mentre la temperatura media di irradiamento all’interno di un ambiente dipende dalle temperature delle superfici degli elementi strutturali che circondano la persona.
L’isolamento termico influisce direttamente sulle temperature delle superfici.
In effetti, quanto migliore risulta l’isolamento termico di un edificio, tanto migliori saranno anche le temperature delle superfici delle pareti e quindi il clima all’interno dell’ambiente.
L’isolamento termico risulta un valore aggiunto
è relativamente facile stimare se l’investimento in un maggiore isolamento termico sia vantaggioso dal punto di vista puramente economico.
L’isolamento termico può difatti essere inteso come un investimento di denaro: il capitale investito per l’isolamento termico dà un rendimento sotto forma di risparmio di spese di riscaldamento. Inoltre, un maggiore isolamento termico garantisce soprattutto un maggiore valore dell’edificio, un valore aggiunto.
Isolare solo in conformità alle normative vigenti significa costruire un edificio già obsoleto da un punto di vista energetico.
Gli edifici a basso consumo di energia quindi minimizzano le dispersioni di energia, ottimizzano i guadagni energetici ed offrono così il massimo comfort abitativo con spese di gestione minime.


Il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini
Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Thecnical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it

lunedì 13 ottobre 2008

Vive la France, progetti d'oltralpe

Progettare, costruire e abitare in Francia?
Decisamente diverso rispetto all’Italia. I nostri “cugini” d’Oltralpe usano precisi criteri di costruzione sia per quanto riguarda lo stile architettonico sia per la normativa edile. “In Francia - ci racconta il progettista Daniel Durand (nella foto con la moglie Maria Teresa Ferri, con la quale opera da anni nel settore residenziale francese) - emergono gli stili regionali.
Non è possibile costruire con canoni diversi da quelli della regione dove si andrà a realizzare il progetto. è curioso notare come si può riconoscere il luogo dove vi trovate attraverso le immagini del Tour de France: da come ad esempio si realizzano i tetti vi accorgete se siete a nord oppure a sud.”
La chiarezza e l’omogeneità dello stile si riscontra anche nella fase di acquisto dell’immobile. “Innazitutto ci sono criteri più precisi e parametri obbligati senza i quali non è possibile ottenere la concessione edilizia. Il certificato di isolamento termico-acustico degli immobili è diventato obbligatorio in Francia da molto prima che lo diventasse in Italia. Inoltre ci sono norme che tutelano l’acquirente, come ad esempio la Loi Carrez.”
La legge Carrez, che che risale al giugno 1997, impone al venditore un certo numero di regole che è bene rispetti per evitare controversie. La parte più interessante riguarda il calcolo della superficie da riportare sui contratti di vendita: è previsto l'onere per il venditore di indicare la superficie calpestabile in tutti i documenti relativi alla compravendita: contratto preliminare e atto di vendita.
"Ci sono società private che si occupano di stilare questo certificato, della validità di tre mesi, oltre a verificare la condizione della struttura dell’immobile (presenza di termiti, piombo, amianto).
“Un altro punto della legislazione francese che rende più sicura la compravendita immobiliare è la centralità della figura del notaio, al quale viene versata la caparra, che tiene fino al momento dello rogito.”
E senza arrivare al momento conclusivo della compravendita, è bene ricordare che in Francia il mandato di vendita è obbligatorio, per evitare, tra l’altro, che vi siano prezzi diversi per lo stesso immobile.
Contatti: P.T.L. SIFI, www.immobiliareptlsefi.com

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Il costruttore? E' donna

Esattamente non so quante società di sviluppo immobiliare abbiano a capo una donna. Certamente so che questa è la mia “prima volta”: Anna Melpignano è la prima “costruttrice” che intervisto.
Una circostanza che, essendo io stessa di sesso femminile, non ho considerato da subito. Donne in cantiere ne ho incontrate: erano per lo più architetti con l’incarico di direzione dei lavori.
“Quando arrivo in tailleur con i tacchi - racconta la responsabile di Mel.Or Immobiliare con sede a Lissone - credo siano più in imbarazzo di me gli uomini dell’impresa.” Quale può essere il valore aggiunto di un’imprenditrice nel settore del mattone? “Quando seguo un’operazione immobiliare tratto l’immobile come se fosse casa mia, con la stessa cura.
Penso sempre: se piace a me, piacerà anche ai miei clienti.” La scelta delle singole operazioni da sviluppare è dettata da un mix tra razionalità ed istinto, esattamente come è successo per l’ultimo recupero in corso d'opera a Lissone. “Mi sono innamorata del fascino che emanava quella casa.
Certo, non sarebbe bastato questo lato, per così dire romantico, a convincermi. A farmi credere nell'investimento sono state altre caratteristiche fondamentali che fanno de “La Ca' del 30” un'ottima opportunità."
La Ca’ del 30”, la cui direzione lavori è affidata all’architetto Fabrizio Amoretti, è un intervento di ristrutturazione che coinvolge l’antica dimora e l’annesso cortile di un’azienda storica di falegnameria di Lissone.
Si tratta di un vero e proprio recupero conservativo: infatti la palazzina residenziale, che sorgerà al posto dell’abitazione risalente agli anni Trenta, è costruita da una struttura e da un’impiantistica completamente all’avanguardia, mentre il progetto architettonico è rimasto fedele all’originale.
Al posto del capannone, che invece è stato demolito completamente, sorgerà un altro immobile ex novo, caratterizzato da una linea progettuale che ricalca quella de “La Ca’ del 30”.
“Complessivamente si tratta di sei appartamenti ricavati all’interno del recupero e di altre otto soluzioni nell’edificio di nuova costruzione - ci spiega la signora Melpignano - sono tutti tagli di circa sessanta metri quadri, anche se è possibile accorpare gli spazi per soddisfare esigenze diverse.” Lo stile del complesso è costruito intorno a dettagli che fanno la differenza: i balconi de “La Ca’ del 30” sono quelli originali in ferro battuto e i terrazzi della nuova costruzione ne ripropongono l’effetto “bombato”.
L’intervento è situato in prossimità della piazza del mercato di Lissone, un’area che a breve sarà parzialmente trasformata, con l’inserimento di una zona destinata a strutture residenziali ed una al verde.
“Per “La Ca’ del 30” - prosegue Anna Melpignano - abbiamo pensato di utilizzare tutte le finiture di pregio: dai serramenti di ultima generazione all’isolamento termoacustico, dall’impianto satellitare al sistema di videocitofono, dalla predisposizione all’aria condizionata e all’antifurto.”
Quella che potrebbe sembrare la solita "lista da capitolato" di un immobile, si anima dell’entusiasmo e della passione che contraddistinguono solo chi è realmente innamorato della propria professione.
I serramenti, di sette centimetri di spessore perfetti per la normativa attuale sull’isolamento e sulla dispersione di energia, compaiono da un vano dell’ufficio di Lissone: “vede la differenza?” mi chiede la titolare della Mel.Or Immobiliare.
“Mi piace essere sicura delle cose che vendo, per questo motivo verifico in prima persona come procede il cantiere e la scelta dei materiali. Insomma sono il collegamento tra chi costruisce e l’acquirente.
Il rapporto con il cliente è fondamentale per me. Quando ho deciso di intraprendere la svolta nella mia carriera, passando dalla mera compravendita alla gestione di operazioni di sviluppo immobiliare, ho scelto appositamente di seguirne una alla volta. In questo modo c’è un contatto continuo con chi decide di affidarsi a me e posso rispondere prontamente ad ogni richiesta.”
I piedi ben piantati a terra, terra naturalmente solida come quella pugliese (di cui la Melpignano è originaria e dove ha curato recentemente un altro intervento immobiliare di residenze in locazione in un paese di pescatori vicino ad Ostuni) e la volontà di andare sempre in fondo alle cose.
Il lato femminile emerge anche in un settore come quello immobiliare dove in troppi, invece, danno le cose per scontate.


Mel.Or immobiliare: i servizi
del mediatore comprando dal costruttore Mel.Or Immobiliare, la cui titolare Anna Melpignano vanta un’esperienza di quindici anni nel settore, opera nel segmento di mercato delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni. Le principali attività di cui si occupa Mel.Or sono l’acquisizione, la costruzione e la vendita di nuovi immobili, oltre all’acquisizione di edifici da ristrutturare. Le operazioni immobiliari a cui si dedica la società sono di piccole dimensioni e quindi maggiormente curate e di elevata qualità. I servizi offerti da Mel.Or Immobiliare, dati in esclusiva e gratuitamente a chi acquista, sono la valutazione dell’immobile, la permuta dell’usato, il mutuo, l’attività di consulenza, il contatto continuo con il cliente, grazie alla facoltà di gestire un singolo cantiere alla volta. Indirizzi: Via Loreto 44 Lissone; Tel/Fax 039. 483599; info@melorimmobiliare-lissone.it; www.melorimmobiliare-lissone.it

venerdì 10 ottobre 2008

Minacciolo a Monza, nello showroom di via Manara, quando l’old fashioned è decisamente chic

Il termine "country" evoca nell'immaginario comune una realtà lontana, un vivere quotidiano in armonia con la natura, un ideale di rustico e di antico al tempo stesso.
L'intuizione vincente di Minacciolo, azienda specializzata nell'arredamento in legno naturale, è stata proprio quella di coniugare l'esigenza moderna di un "ritorno alla natura", di un mondo dimenticato, fatto di cose semplici, con soluzioni al passo con i tempi, trasportando nelle nostre abitazioni di città un po' di quel fascino campestre.
L'eleganza delle collezioni Minacciolo trova oggi spazio nello showroom di Monza, in via Lucinano Manara, nuovo ambiente espositivo.
L'azienda nasce nel 1974, specializzandosi nell'"arredamento di memoria" e nel 1991 propone per la prima volta una rivisitazione del mobile country, declinandolo in colori inediti e rispondenti alle tendenze più attuali.
Ha origine così la linea di punta dal sapore rustico-mediterraneo della Minacciolo che crea una nuova moda: Tolà, con proposte per tutta la casa, dalla cucina al bagno compreso. Soggiorni, cucine, camere da letto e bagni semplici ma funzionali che ispirano l'intimità e regalano una speciale atmosfera di indimenticabile ospitalità.
Per Minacciolo l'ambiente domestico deve profumare di tradizione, calandosi però perfettamente in un contesto urbano: calore e praticità, tradizione e modernità, semplicità ed eleganza, tutto composto in un equilibrio perfetto.
Con l'ambizione di rispondere all'esigenza di quanti desiderano uno stile più elegante, più adatto ad una casa raffinata, nasce nel 2001 la Collezione English Mood cucina, completata poi con il giorno e la notte, che rievoca le atmosfere della “vecchia Inghilterra”.
Lo stile English Mood diventa dunque un modo di intendere una concezione particolare e ricercata dell'abitare, elegante, nobile eppure familiare, in cui, per esempio, la cucina è un abbraccio forte all'interno del quale trovare amicizia, calore, atmosfera e "bon vivre".
Il calore del legno, la ricerca del particolare, la raffinatezza dei dettagli, sono le caratteristiche che animano anche la terza collezione nata dalla creatività e dall'esperienza di Minacciolo: Rio Bò.
Le cucine di questa linea ripropongono gli oggetti quotidiani, di cui da sempre ci circondiamo senza quasi rendercene conto, sottolineandoli e ponendoli in evidenza.
Nel progettare la collezione Rio Bò, l'architetto G.V. Plazzogna ha pensato ad una cucina costituta da vari elementi, anche insoliti, che rispondono ad un gusto "basic" di qualità e sono in sintonia con uno "stile di vita" che vuole per la casa la massima funzionalità e, insieme, la non ostentazione e la semplicità.
Questi elementi, ognuno dei quali svolge una propria specifica funzione, come la cottura o il lavaggio, possono essere uniti tra loro o fatti coesistere liberamente per realizzare ambientazioni personalizzate, dall'assetto tradizionale o inconsueto.
La cucina Rio Bò è realizzata in legno massiccio e disponibile in tre colori: bianco burro, canapa e azzurro aurora. L'abete, nelle ante, è spazzolato e tinto con vernici atossiche: lo scopo della spazzolatura è di sottolineare le venature del legno e anche di indurire le superfici rendendole più resistenti all'usura.
Un carattere forte e versatile, dunque, che da sempre è la peculiarità delle collezioni Minacciolo.

Gaia Caprotti

Minacciolo ha inaugurato il 21 e il 22 maggio 2005 il nuovo Show Room a Monza in via Luciano Manara, 23, oltre agli atri spazi espositivi nel territorio nazionale. Minacciolo, azienda maestra nella lavorazione del legno, espone la collezione “English Mood”: atmosfera della “vecchia Inghilterra” e sapore di nostalgica ed aristocratica eleganza di campagna si fondono con l’elegante e pratico design italiano creando prodotti da cucina, giorno e notte, che non dimenticano il gusto per il passato e non trascurano le comodità delle attrezzature più sofisticate. In esposizione anche la collezione Tolà, con i suoi mobili per il soggiorno, la notte e il bagno: sono elementi d’arredo flessibili, essenziali, che non rinunciano al colore rievocando, in una piacevole atmosfera, i segni del passato. Infine le cucine della collezione Rio Bò, dallo stile inconfondibile e assolutamente versatile: la cucina delle piccole cose, di quegli oggetti quotidiani che abbiamo vissuto da sempre, quasi senza accorgercene, e che Minacciolo sceglie di sottolineare e porre in evidenza. Minacciolo: massima espressione di un passato sempre attuale e che sempre si rinnova. A Monza attualmente sono in esposizione solo i mobili della collezione English Mood. Addresses: via Luciano Manara 23, Monza; 039.323091: minacciolo@minacciolo.it; www.minacciolo.it

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Varedo: chiaro scuri e giochi di luce di un progetto residenziale che esce dai soliti canoni architettonici

Architetture non ordinarie, non straordinarie, quanto piuttosto extra-ordinarie.
Siamo a Varedo, nella Brianza del design più innovativo, che osa con mobili e complementi d’arredo, ma che eccezionalmente lo fa con l’architettura, specialmente se applicata al settore residenziale.
“Il complesso è nato seguendo la volontà del precedente proprietario - racconta l’architetto Enrica Genovesi - La famiglia Galli di Varedo voleva che anche nel nuovo progetto permanesse in qualche modo un ricordo di quella che era l’antica proprietà, casa di famiglia e sede dell’azienda. L’idea progettuale ci è stata data dall’architetto Orsini, seguace dello stile di Mario Botta.”
Il risultato è una realizzazione che si può certamente definire fuori dai canoni comuni, soprattutto da quelli che abitualmente caratterizzano la zona della Brianza.
Se i materiali utilizzati per l’edificio sono quelli che appartengono alla tradizione, vale a dire il mattone e la pietra, essi sono stati combinati con forme moderne, caratterizzate da linee architettoniche essenziali e rigorose.
L’impatto visivo è unico: il rosso dei mattoni è alleggerito in primo luogo dalla presenza di feritoie dalla geometria regolare, inserite all’interno delle facciate come vero e proprio “modulo” che si ripete, diventando la cifra architettonica dell’intervento. La ripetizione è interrotta dall’alternanza con gli oblò che si aprono all’esterno creando giochi di chiaro scuri ed effetti di luce inebrianti.
Solo l’impatto esterno può sembrare scuro, all’interno infatti la struttura gode della luminosità prodotta dalla relazione tra esterno ed interno continuamente ricercata dal progetto.
“L’integrazione fra gli spazi è garantita dalla modularità delle feritoie che si aprono andando a imprigionare la luce - prosegue l’architetto Genovesi - le ampie vetrate, non visibili dall’esterno, garantiscono un’ulteriore fonte di luminosità.”
Anche nella disposizione degli appartamenti la zona giorno è stata collocata ad est per agevolare la loro illuminazione.
Altro effetto di alleggerimento è dato dagli sbalzi volumetrici che si creano nei prospetti. I volumi aggettanti creano movimento sulle facciate attraverso la luce del sole che vi si riflette. Contatti: architetto Enrica Genovesi,
genovesicostruzioni@yahoo.it

Manuela Stucchi

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