Sostanzialmente non esistono materiali isolanti “buoni” o “meno buoni”.
Di fatto tutti i materiali isolanti in commercio hanno una loro giustificazione per settori di applicazione specifici.
Nella costruzione di un edificio vengono utilizzati per lo più diversi materiali a seconda della scopo di destinazione.
La scelta dei singoli materiali dipende strettamente dall’uso per cui sono destinati, dal tipo di costruzione ed infine dalle preferenze di committenti ed architetti.
Per semplificare la scelta, nei seguenti paragrafi e negli articoli che seguiranno, ogni 15 giorni verranno illustrati in modo sintetico i materiali isolanti più comuni, ma senza esprimere alcun giudizio.
Per ciascun materiale verranno fornite indicazioni relative a produzione, applicazioni, caratteristiche e proprietà, nonché considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario (i dati sono stati presi da documentazione fornita dalla Prov. Autonom. di Bolzano-Alto Adige, la quale ne utilizza la divulgazione per ottenere sempre di più una risposta consapevole da parte dell’utilizzatore finale sul risparmio energetico negli edifici e l’utilizzo delle energie rinnovabili).
Spesso si cerca di stimare un bilancio generale o un cosiddetto bilancio ecologico dei materiali isolanti.
Purtroppo però la compilazione di un bilancio ecologico, ovvero una catalogazione ecologica sommaria dei materiali isolanti, è praticamente impossibile, in quanto gli effetti esercitati sull’ambiente sono troppo differenti e quindi difficilmente confrontabili.
Al momento della scelta è opportuno raffrontare gli effetti ecologici fondamentali, tra cui vi sono anche il dispendio di energia primaria per la produzione e/o estrazione delle materie prime, la fabbricazione del prodotto, il trasporto ed il montaggio.
Inoltre, vanno considerate le emissioni di CO2 ed i processi di acidificazione (equivalenti di SO2) insorgenti fino al momento del montaggio.
A fronte di ciò vi sono gli effetti positivi esercitati dal materiale isolante durante la fase di utilizzo. Il fabbisogno di una quantità minore di energia per il riscaldamento arreca vantaggi su tutti i fronti, in quanto implica meno emissioni di CO2 e meno fenomeni di acidificazione nel corso dell’intera durata dell’utilizzo dell’isolamento termico.
Indipendentemente dalla quantità, che sia molta o sia poca, di energia necessaria per la fabbricazione, il trasporto ed il montaggio di un determinato materiale isolante, non esiste paragone con l’energia risparmiata nel caso di un comune materiale isolante.
Qualcosa di analogo si osserva con l’inquinamento di CO2 ed il fenomeno di acidificazione attraverso il processo di fabbricazione rispetto alle emissioni del riscaldamento evitate attraverso l’isolamento termico.
Riportiamo di seguito l’elenco dei materiali isolanti che nei prossimi articoli andremo ad analizzare sotto l’aspetto produttivo, applicativo, caratteristiche e proprietà, aspetti ecologici e sanitari: silicato di calcio, perlite espansa, polistirolo espanso (EPS), polistirolo estruso (XPS), lino, lana di vetro e lana di roccia, canapa, fibra di legno, sughero, minerale espanso, poliuretano (PUR), lana di pecora, vetro cellulare, cellulosa.
il Termotecnico Gianluigi Aurelio Ambrosini
Libero professionista, Società di Progettazione: AB Project S.r.l. La ricerca maturata nei primi anni della sua professione presso un laboratorio di sperimentazioni macchine di un’importante società nel settore della climatizzazione e l’esperienza progettuale ottenuta a capo della Technical Engineering Export Department, operante in vari Paesi europei, hanno permesso di costituire con l’attuale suo socio la società di progettazione AB Project S.r.l. in cui un gruppo di professionisti progettano e promuovono soluzioni tecnologiche innovative nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Oggi impegnati nella progettazione impiantistica di diversi edifici in classe energetica A CasaClima/Cened in tutta la Lombardia. AB Project S.r.l., via Bosco Frati 5A, Dalmine (Bg), 035.373239, info@abprojectsrl.it, www.abprojectsrl.it
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