Architetture non ordinarie, non straordinarie, quanto piuttosto extra-ordinarie.
Siamo a Varedo, nella Brianza del design più innovativo, che osa con mobili e complementi d’arredo, ma che eccezionalmente lo fa con l’architettura, specialmente se applicata al settore residenziale.
“Il complesso è nato seguendo la volontà del precedente proprietario - racconta l’architetto Enrica Genovesi - La famiglia Galli di Varedo voleva che anche nel nuovo progetto permanesse in qualche modo un ricordo di quella che era l’antica proprietà, casa di famiglia e sede dell’azienda. L’idea progettuale ci è stata data dall’architetto Orsini, seguace dello stile di Mario Botta.”
Il risultato è una realizzazione che si può certamente definire fuori dai canoni comuni, soprattutto da quelli che abitualmente caratterizzano la zona della Brianza.
Se i materiali utilizzati per l’edificio sono quelli che appartengono alla tradizione, vale a dire il mattone e la pietra, essi sono stati combinati con forme moderne, caratterizzate da linee architettoniche essenziali e rigorose.
L’impatto visivo è unico: il rosso dei mattoni è alleggerito in primo luogo dalla presenza di feritoie dalla geometria regolare, inserite all’interno delle facciate come vero e proprio “modulo” che si ripete, diventando la cifra architettonica dell’intervento. La ripetizione è interrotta dall’alternanza con gli oblò che si aprono all’esterno creando giochi di chiaro scuri ed effetti di luce inebrianti.
Solo l’impatto esterno può sembrare scuro, all’interno infatti la struttura gode della luminosità prodotta dalla relazione tra esterno ed interno continuamente ricercata dal progetto.
“L’integrazione fra gli spazi è garantita dalla modularità delle feritoie che si aprono andando a imprigionare la luce - prosegue l’architetto Genovesi - le ampie vetrate, non visibili dall’esterno, garantiscono un’ulteriore fonte di luminosità.”
Anche nella disposizione degli appartamenti la zona giorno è stata collocata ad est per agevolare la loro illuminazione.
Altro effetto di alleggerimento è dato dagli sbalzi volumetrici che si creano nei prospetti. I volumi aggettanti creano movimento sulle facciate attraverso la luce del sole che vi si riflette. Contatti: architetto Enrica Genovesi,
genovesicostruzioni@yahoo.it
Manuela Stucchi
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